sabato 22 settembre 2018

Il rinnovato interesse per la natura: Telesio e Campanella

TELESIO: IL NUOVO SGUARDO SULLA NATURA

Nell'opera intitolata La natura secondo i propri principi Bernardino Telesio , staccandosi dalla visione metafisica medievale, afferma che l'uomo non deve imporre schemi a priori alla natura, ma deve scoprire le leggi specifiche che ne regolano la vita che sono sconosciute ai più.
Queste leggi si identificano con l'azione di due forze contrastanti, il caldo, forza dilatante e principio di movimento, e il freddo, forza condensante e principio di immobilità, le quali nell'universo si applicano alla materia intesa come sostrato fisico inerte.
La sostanza, che è dunque data dall'unione di forza e materia, ha un carattere dinamico, consistendo in una storia incessante di generazione, trasformazione e rigenerazione.

Nasce nel 1509 a Cosenza, dove compie la sua prima formazione. Si reca poi a studiare a Milano, a Roma e infine a Padova, dove sviluppa le sue teorie naturalistiche che attingono alla fisica dei filosofi presocratici.
                                                                            


IL LEGAME TRA MAGIA E INDAGINE NATURALISTICA
Secondo il filosofo anche gli oggetti materiali hanno una forma, seppur inferiore, di sensibilità, cioè possono percepire la modificazione del loro stato provocata dal contatto con gli altri corpi. Non c'è dunque differenza sostanziale tra organico e inorganico, perché tutti gli esseri, in modo più o meno perfetto, sono dati dalla medesima facoltà del sentire.
Questa visione ricollega in qualche modo Telesio alla magia rinascimentale, che affermava appunto l'analogia tra la natura e l'uomo.
il legame tra scienza e magia è molto stretto: entrambe cercano di comprendere la natura per trasformarla a beneficio dell'uomo, ma la scienza non si affida a procedure ambigue adoperando piuttosto l'osservazione e il calcolo, la ragione e la matematica.

CAMPANELLA E L'ESALTAZIONE DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA



Tommaso Campanella nasce a stilo, in Calabria, nel 1568. A tredici anni entra nell'ordine dei domenicani, dove viene educato alla cultura aristotelico-scolastica. Insoddisfatto, comincia a studiare autonomamente i filosofi greci, in particolare platonici, e Telesio, del quale diviene grande ammiratore.




L'aspetto della sua filosofia che è la rivalutazione culturale e pedagogica della natura, tipica dell'età umanistica-rinascimentale. campanella rigetta la cultura libresca, appellandosi all'esperienza diretta della realtà, e dichiara di aver appreso più cose dell'osservazione di un filo d'erba o di una formica che dai libri. egli reinterpreta la fisica di Telesio alla luce di suggestioni tratte dalla magia e dalla metafisica, che lo portano a sostenere l'universale animazione di tutte le cose del mondo. Queste, al pari degli animali e degli uomini, sono dotate di sensibilità. L'esperienza sensibile è per il filosofo il fulcro dell'attività conoscitiva: a differenza della ragione, infatti, i sensi non hanno bisogno di prove e garantiscono una conoscenza certa.

L'ultimo fondamento di una natura intesa come totalità organica è Dio, che crea e governa il mondo attraverso i tre principi fondamentali dell'essere:
- la potenza, che rende ogni cosa necessariamente come dev'essere;
- la sapienza, da cui deriva l'armonia che regge il mondo;
- l'amore, che indirizza ogni cosa verso il suo fine supremo.
 
L'opera più nota di Campanella è La città del sole, un testo appartenente al genere letterario dell'utopia. L'opera si svolge come un dialogo tra un nobile e un navigatore genovese: quest'ultimo racconta la storia di una città che ha potuto visitare in un'isola equatoriale, città in cui la famiglia è abolita, la proprietà privata e la schiavitù aborrite, il lavoro considerato un grande valore che nobilita l'uomo.





 


sabato 15 settembre 2018

Umanesimo e Rinascimento. Da Telesio a Montaigne

 L'ETÀ MODERNA

 In questo periodo si sviluppa il grandioso fenomeno dell'Umanesimo, che si propone il ritorno al mondo classico, per ridare vita a una cultura che collocava al centro dei propri interessi l'uomo, la sua dignità e libertà . Esso si diffonde in Europa venendo ad assumere il nome di "Rinascimento". Umanesimo e Rinascimento sono i due grandi eventi che affermano la centralità dell'uomo nel cosmo; una centralità che in qualche modo va a sostituire il ruolo che nel Medioevo aveva occupato Dio. Ciò significa che la religiosità dei nuovi intellettuali si caratterizza per la valorizzazione  della dignità dell'uomo, considerato artefice del proprio destino, cioè padrone e responsabile della propria vita. 

L'UMANESIMO E LO STUDIO DELLE HUMANAE LITTERAE 

 L'umanesimo è l'espressione con cui si suole designare la cultura del Quattrocento e ha il suo fulcro geografico nelle fiorenti città italiane in particolare a Firenze. In questa città sorge una delle più importanti istituzioni culturali dell'epoca, l'Accademia platonica che annovera tra i suoi membri personalità di primo piano.  Il termine umanesimo allude a due concetti strettamente intrecciati tra loro: in primo luogo designa la centralità che viene ad assumere in questo periodo la riflessione dell'uomo; in secondo luogo indica il nuovo  indirizzo dell'estrudi che ora si orienta 

L'APPROCCIO FILOLOGICO ALLA CULTURA CLASSICA

Gli umanisti mirano a ripristinare il testo nella sua forma originale, attraverso, confronto delle diverse redazioni esistenti e l'intelligente interpretazione del pensiero degli 
autori antichi,  alla ricerca di ciò che avevano veramente detto Platone e Aristotele, Virgilio e Cicerone.
Possiamo quindi comprendere perché è precisamente nell'età dell'umanesimo che si scoprono numerosi casi di falsi come mostra l'esempio forse più celebre dell'umanista Lorenzo Valla, il quale grazie alla sua meticolosa opera filologica dimostra la non autenticità di un importante documento la cosiddetta Donazione di Costantino.

LA DIFFUSIONE DEL LATINO E LA CIRCOLAZIONE DELLE IDEE

È proprio con l'Umanesimo che la filologia diventa una scienza vera e propria, accurata e precisa, ed è anche grazie ad essa che si diffonde in Europa la conoscenza delle lingue greca e latina in cui erano stati redatti i testi classici. Anzi il latino diventa la lingua ufficiale della nuova Europa. 
La diffusione del latino come lingua della comunicazione filosofica e letteraria deve essere apprezzata, in quanto viene a costituire un formidabile mezzo per la circolazione delle nuove idee umanistiche e scientifiche tra i dotti europei. Tale risultato è reso possibile anche grazie ad una delle conquiste più importanti della modernità: la stampa a caratteri mobili.

IL RINASCIMENTO: DALLA LEZIONE DEGLI ANTICHI…
 Il termine Rinascimento indica quel complesso periodo in cui si assiste a un profondo rinnovamento in tutti campi, da quello artistico a quello religioso, da quello filosofico a quello scientifico. Si tratta di una fase in cui mentre si rivaluta il lontano passato, si manifesta una negativa considerazione per il Medioevo.
 Gli intellettuali dell'epoca si riallacciano idealmente ai grandi filosofi della Grecia: lo studio rigoroso dei testi classici è concepito non come un mero esercizio di erudizione  
avulso  della vita, ma come funzionale a un reale progresso pratico degli uomini. La lezione degli antichi deve servire da stimolo per una nuova sintesi filosofica basata sulle risorse intellettuali e morali umane e
sulla conoscenza scientifica .


...AL DINAMISMO DELLA SOCIETÀ CIVILE

Nel concetto di Rinascimento emerge con maggior forza  l'idea secondo cui la cultura classica si offre come stile di vita e si diffonde per raggiungere la società civile. Un altro aspetto da sottolineare è che mentre l'umanesimo aveva trovato il suo più fertile terreno nelle città italiane, Firenze in particolare, il Rinascimento, pur avendo sempre come centro l'Italia s'irradia nel resto d'Europa: in Francia, nei Paesi Bassi, in Germania. Proprio in Germania si sviluppa una componente fondamentale della rinascita spirituale dell'età moderna ossia la riforma protestante.

LA RIFORMA PROTESTANTE E IL LIBERO ESAME DELLE SCRITTURE

Al di là delle immense conseguenze che la Riforma protestante ebbe in campo religioso e politico, è per noi importante sottolineare la grande rilevanza filosofico-culturale del suo principio cardine: il libero esame delle Scritture affermato da Martin Lutero nelle celebri novantacinque tesi affisse sul portale della chiesa di Wittenberg nell'ottobre del 1517.  Questo principio lo so spiino veniva accusato di detenere il monopolio dell'interpretazione biblica. Il ruolo della Chiesa viene messo in discussione da Lutero il quale nega il suo valore di mediatrice tra l'uomo e Dio: come ogni credente è in grado di cogliere la verità contenuta nelle Scritture direttamente, senza bisogno dell'interpretazione del sacerdote, così non è la Chiesa dispensare la grazia di cui l'uomo ha bisogno per salvarsi, in quanto solo Dio detiene tale potere.


LA RISCOPERTA DI PLATONE E ARISTOTELE

Nella disputa tra platonici e aristotelici si evidenzia la contrapposizione tra due diversi orientamenti culturali: se i platonici sono interessati soprattutto a una rinascita spirituale religiosa e vedono nel platonismo l'espressione più alta della religiosità antica, gli aristotelici trovano nei testi di Aristotele uno stimolo per l'approfondimento della ricerca razionale e naturalistica. I centri geografici di
questa corrente sono rispettivamente Firenze per il platonismo e Padova per l'aristotelismo.


L'ACCADEMIA PLATONICA DI FIRENZE

 Nella Firenze dei Medici nel 1459 era sorta per impulso di Marsilio Ficino  l'Accademia platonica. Secondo Ficino esiste un'unica tradizione filosofico-religiosa che annovera tra i suoi rappresentanti figure di poeti come Omero e Virgilio e filosofi come Pitagora, Platone e neoplatonici.
Essa rappresenta il progressivo rivelarsi dell'unica verità divina, che tocca al filosofo approfondire e chiarire mediante il discorso razionale, una volta che l'abbia liberata dall'involucro fantastico in cui è avvolta.

PADOVA E LA TRADIZIONE ARISTOTELICA

 Mentre a Firenze domina il platonismo, a Padova si approfondisce la tradizione del pensiero aristotelico. Le varie correnti di aristotelici che fanno capo ai diversi commentatori delle opere del filosofo greco sono accomunate da una mentalità razionalistica e naturalistica.
Possiamo in fine osservare che le due correnti, sebbene in modo diverso, sono l'espressione del bisogno rinascimentale di libertà intellettuale e di indipendenza dalla tradizione scolastica medievale.


LE FASI DELLA FILOSOFIA MODERNA

 È giusto distinguere che nel complesso fenomeno della modernità i seguenti nuclei tematici:
- l'Umanesimo e il  Rinascimento dei secoli XV e XVI, periodi che costituiscono il momento aurorale della modernità;
la rivoluzione scientifica e la nuova immagine dell'uomo e della natura;
Illuminismo e la fede nel progresso civile e morale dell'umanità, che rappresentano la riflessione propria del Settecento;
- l'idealismo tedesco

Il comune denominatore di questo lungo periodo della filosofia moderna è costituito dalla fiducia ottimistica nell'individuo, nelle sue capacità conoscitive e tecniche, e nel progresso civile e morale della storia.






Kant

Immanuel Kant è uno dei massimi esponenti del pensiero occidentale, a cui ha dato un'impronta nuova segnando una vera e propria svolta n...